Il neuropsichiatra infantile può trattare adulti?

La risposta è si, certo che può farlo, c’è però qualcosa da sottolineare.
Nel corso della mia carriera prima da medico specializzando in Neuropsichiatria infantile a Palermo, poi da medico specialista, ho trovato sempre molte persone stupite dal fatto che io abbia, tra i miei assistiti, anche diversi adulti.
Il prendere in carico pazienti adulti e l’essere pronti a farlo stupisce inizialmente molti pazienti e crea qualche smorfia, purtroppo, anche in molti colleghi.
L’avere una specializzazione medica in Neuropsichiatria dell’età evolutiva non impedisce legalmente al medico di trattare pazienti adulti, specialmente se sono essi stessi a chiederlo. La specializzazione in Neuropsichiatria infantile è affine, ai sensi del D.M del 31 gennaio 1998 (e s.m) alla neurologia e alla psichiatria dell’adulto.
Il concetto di affinità (così come quello di equipollenza) è regolato normativamente. Diversi bandi di concorso per posizioni da dirigente medico in Aziende Sanitarie Provinciali indicano chiaramente che i candidati possano partecipare anche avendo specializzazioni affini (e non solo equipollenti).
Al netto però dei termini di legge che mi consentano di poter prendere in carico o meno un paziente, quello che conta e che è importante, è la fiducia che il paziente riveste nei confronti della professionalità e competenza del medico dal quale vuole farsi curare, posti gli ovvi paletti legati alle marcate differenze che investono ambiti clinici diversi.